Nella Chiesa di Santa Maria della Verità gli stucchi di Lorenzo Vaccaro
La Chiesa di Santa Maria della Verità, anche conosciuta come Chiesa di Sant’Agostino degli Scalzi, ha la navata unica ricoperta di magnifici stucchi del tardo XVII secolo: gli stucchi sono opera di Lorenzo Vaccaro. L’intervento è accertato a partire dal 1684, e copre tutte le strutture portanti dell’edificio. La cupola è anch’essa opera del Vaccaro, che l’ha realizzata insieme ai suoi allievi Bartolomeo Granucci e Nicola Mazzone.
Del Vaccaro sono le quattro statue in stucco. Le statue in coppia sono poste a fianco degli altari del transetto e che per stile sono simili alle statue da lui realizzate nello stesso periodo per il cappellone del Crocifisso nella basilica di San Giovanni Maggiore.
Nella Chiesa di Santa Maria della Verità, Bartolomeo Ghetti ha realizzato la balaustra e l’altare maggiore su disegno di Arcangelo Guglielmelli.
Nella zona absidale, ridecorata sempre sui disegni del Guglielmelli, sono collocate sul fronte la Natività e l’Adorazione dei Magi di Andrea d’Aste, databili 1710, mentre ai lati sono collocate la Visitazione e l’Annunciazione di Giacomo del Pò. Tra le due tele del d’Aste si nota il possente organo con sulla sommità l’icona di Santa Maria dell’Oliva.
Le cappelle ospitano le tele di Massimo Stanzione, Domenico Antonio Vaccaro, Francesco Di Maria, Agostino Beltrano, Giuseppe Marullo e Giacinto Diano. Alcune opere sono state trasferite al Museo di Capodimonte, come due tele ciascuno di Luca Giordano e Mattia Preti. Nella cappella Schipani sono presenti anche opere scultoree in marmo raffiguranti tre importanti esponenti della famiglia, opera di Giulio Mencaglia, mentre i marmi nonché l’altare sono di Bernardino Landini.
Di notevole interesse è il pulpito in noce che mostra alla sua base una possente aquila intagliata da Giovanni Conte, detto Il Nano. Nella sacrestia, oggi adoperata come salone sono presenti nelle lunette affreschi dei primi del XVII secolo rappresentanti Storie dell’ordine agostiniano. Nel piccolo cortile rettangolare, accessibile dall’antisacrestia, è presente un pozzale lavorato in piperno.
Nell’ipogeo sottostante la chiesa venivano sepolti i corpi dei religiosi.
Oggi solo una piccola parte del vasto monastero, di proprietà del Fondo Edifici di Culto, è in uso ai Padri Agostiniani. Infatti nel complesso sono ospitati uffici comunali e due scuole. È presente un campanile, anch’esso non più usufruibile dal monastero. In una stanza al di sotto di esso visse la sua fanciullezza Giuseppe Marotta.
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