La Capannina di Capri non è un semplice ristorante, bensì un pezzo di storia dell’isola stessa. Sicuramente La Capannina è l’immagine di Capri nel mondo per la sua capacità di accogliere turisti internazionali e personaggi del jet set.
Antonio De Angelis insieme alla moglie Aurelia e ai figli Francesco e Renata, gestisce il ristorante da sempre. Fu proprio su richiesta di suo papà Francesco, fondatore del ristorante, che Antonio abbandonò gli studi per dedicarsi al ristorante.
Il papà di Antonio, Francesco, arriva a Capri da un piccolo paesino dell’Abruzzo per lavorare come chef al Grand Hotel Quisisana. Dopo un paio di anni Francesco apre una piccola trattoria a pochi passi dalla Piazzetta. Nel giro di poco tempo diventa meta dei nobili e degli intellettuali che scelgono Capri per svernare e trascorrere le loro vacanze. Dal 1961 la gestione passa al figlio Antonio che, ancora oggi, continua la tradizione di famiglia
Il mito della Capannina nasce nel 1931 e da allora ogni piatto è stato curato con attenzione maniacale, ogni bottiglia di vino è stata scelta per un motivo. Al centro c’è sempre l’accoglienza, il piacere di trasformare una cena, un assaggio o una degustazione in un momento indimenticabile.
Il piatto simbolo della Capannina sono i Ravioli Capresi, diventato nel corso del tempo un piatto conosciuto ed eseguito in tutto il mondo. Apprezzati in modo particolare da Jacqueline Kennedy, i ravioli capresi sono stati inventati da Aurelia, la mamma di Antonio. Realizzati rigorosamente a mano, i ravioli sono tratti da una pasta a base di acqua e farina. Ripieni di caciottina fresca, parmigiano, uova e maggiorana, vengono poi serviti con una salsa di pomodoro freschissimo e basilico.
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